Per tutelare il consumatore che acquista un bene a
distanza, e non ha quindi la possibilità di verificare le
caratteristiche e la corrispondenza del bene alle proprie esigenze
ed aspettative, per gli acquisiti online è previsto il
diritto di recesso che può essere esercitato senza alcuna
penalità e senza doverne specificare il motivo. Inoltre, il
consumatore deve essere informato dal venditore delle modalità di
esercizio del recesso, in particolare con l’indicazione dei tempi di
restituzione o ritiro del bene, dell’indirizzo geografico della sede
del venditore a cui presentare reclami, e deve avere informazioni
sull’assistenza e sulla garanzie commerciali esistenti.
Il recesso può essere esercitato nel termine di 10 giorni
dal ricevimento della merce, ma in assenza delle informazioni
suindicate, oppure in caso di informazioni inadeguate, il termine
per l’esercizio del recesso diventa di 90 giorni. Le informazioni
devono comunque essere rilasciate non oltre il momento della
consegna della merce, e il consumatore può sempre richiedere il
rilascio di tali informazioni nella propria lingua, anche se il
venditore è di altro paese.
Il diritto di recesso si esercita con l’invio di una raccomandata AR
(o telefax, telegramma, telex, email, a condizione che ci sia
conferma tramite raccomandata AR nelle 48 ore successive, od anche
mail tramite Pec se entrambe le parti sono dotate di posta
certificata) alla sede del venditore nei 10 giorni (il termine si
riferisce alla spedizione della raccomandata, non alla ricezione)
dalla consegna della merce, con la quale comunicazione si chiede
anche la restituzione del prezzo pagato, oltre le spese. Al
ricevimento il contratto cessa di avere effetto tra le parti.
Entro lo stesso termine, o nel diverso termine previsto dal
contratto, deve essere restituito il bene acquistato. Il termine si
intende rispettato al momento della consegna delle marce allo
spedizioniere.
Per esercitare il recesso è essenziale che i beni siano integri e
che l’oggetto abbia la confezione originale, ma non è previsto che
la confezione sia integra, ed è illegittimo negare il recesso al
consumatore che ha provato il bene.
Le spese di restituzione della merce sono a carico del venditore, ma
possono anche essere poste a carico del consumatore, e spesso accade
proprio così. Il venditore, infine, deve restituire il prezzo pagato
nei 30 giorni dalla restituzione della merce, prezzo che comprende
anche le spese di invio della merce, come ribadito dalla sentenza
della Corte di Giustizia europea C 511/08 del 15 aprile del 2010,
poiché la legge prevede che solo le spese per la restituzione della
merce siano a carico del consumatore. Se il venditore non rimborsa
il consumatore, quest’ultimo può rivolgersi al giudice, e il
venditore rischia una sanzione amministrativa, oltre alla condanna
alla restituzione delle somme.
Il diritto di recesso è però escluso:
- per i prodotti personalizzati (ad esempio un prodotto con il
vostro nome inciso sopra);
- per i beni deperibili;
- per i giornali e le riviste;
- per i prodotti audiovisivi o di software sigillati, se aperti
dal consumatore;
- per i servizi di scommesse e lotterie;
- per la fornitura di beni o servizi il cui prezzo è legato a
fluttuazioni dei tassi del mercato finanziario non controllabili dal
fornitore.
Il recesso è un diritto del consumatore, cioè aziende e
professionisti che in tale veste abbiano effettuato un acquisto non
potranno avvalersene.
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