La città di Massa, che oggi conta quasi 70000
abitanti, si estende da un piccolo nucleo medioevale
prossimo alla rocca, circondato dallo sviluppo urbanistico
cinquecentesco, verso l'attuale Marina.
Benché lo studio
archeologico dell'area abbia confermato come la zona fosse
abitata già nel Paleolitico e nel Neolitico, come per altri
centri della Toscana, si ritiene che l'abitato di Massa
abbia origini romane approssimativamente risalenti nei primi
secoli d.C. La città nasce lungo la via consolare Aemilia
Scauri che risaliva la costa del Tirreno fino a raggiungere
Luni; in alcuni documenti dell'alto medioevo, infatti, prima
si nomina una "Taverna", lungo il fiume Frigido, che tuttora
attraversa Massa, e più tardi, nel 882 d.C., si fa specifico
riferimento ad un borgo detto di "Massa Prope Frigidum".
La
posizione all'estremo nord della Toscana, farà di Massa una
città dalla storia a sé stante nei confronti degli altri
maggiori centri toscani; infatti l'essere praticamente ai
confini tanto con la Liguria quanto con l'Emilia Romagna, e
per così dire schermata dall'influenza diretta di Firenze
per l'interposizione a sud di Lucca, farà si che Massa
riesca a sfuggire nel Rinascimento all'attrazione esercitata
dalla Signoria della Famiglia Medici.
Dopo lo sviluppo seguente alla decadenza della città di Luni
come sede vescovile, Massa dall'800 fino a circa la metà del
XV secolo conoscerà prima la guida del Ducato di Modena e
della famiglia degli Obertenghi, poi più volte quella di
Pisa, di Lucca e per breve periodo anche di Firenze.
La famiglia Malaspina, che segnerà indelebilmente la storia
di Massa anche dopo l'unione con il casato ligure dei Cybo,
ne prende il controllo nel 1442 con il marchese Alberico I.
L'epoca di maggiore sviluppo è segnata dalla figura di
Alberico Cybo, figlio di Lorenzo Cybo e Ricciarda Malaspina,
che a partire dal 1553 provvede a valorizzare al meglio le
risorse del territorio, prime fra tutte le cave di marmo
sulle Alpi Apuane, ed a fondare quella "Massa Cybea" che
oggi rappresenta il centro storico massese.
La
gestione politica e degli affari interni si mantiene più
vicina a quella di stampo europeo che agli esempi degli
altri centri Toscani fin quando nel 1741 il casato dei Cybo
si unisce con quello dei D'Este, tramite il matrimonio fra
Maria Teresa Cybo ed il Principe Ercole Rinaldo D'Este.
Benché in seguito la duchessa abbia provveduto a
regolamentare il commercio del marmo, a fondare tanto un
ospedale nella struttura dell'ex convento agostiniano quanto
l'accademia di Belle Arti a Carrara, l'aver preso dimora con
il marito a Modena la allontana irrimediabilmente dalle
sorti della città.
Dopo la rivoluzione Francese i primi anni del XIX secolo
sono segnati, dal governo napoleonico del Principato di
Lucca guidato da Elisa Baciocchi, che a partire dalla
demolizione della pieve di San Pietro, di fronte al Palazzo
Ducale, a favore della realizzazione della "piazza
imperiale", oggi nota come "Piazza Aranci", determina
un'importante trasformazione urbana del centro cittadino.
Dopo il Congresso di Vienna, Maria Beatrice D'Este torna
alla guida di Massa varando un vasto progetto di opere
pubbliche, che prevede la realizzazione di strade, ponti,
chiese, un nuovo acquedotto ed un ospedale, tuttavia la
dinastia degli Este, sarà definitivamente allontanata dalla
città intorno al 1859, quando gli abitanti per plebiscito
decidono di unirsi al Regno di Sardegna.