Il Palio di Siena

Il Palio di Siena  

MONTONEAncora oggi sono in molti, forse anche nella stessa Siena, a domandarsi come abbia fatto il Palio ad arrivare ai nostri giorni conservando il suo fascino, la sua bellezza e la sua integrità. In effetti, quando parliamo del Palio delle Contrade di Siena, non ci troviamo di fronte ad una rievocazione storica, ma ad un rito, una tradizione che la città toscana ha visto nascere centinaia di anni orsono.

Nella corsa, negli stemmi delle Contrade, nel corteo storico si possono ritrovare i segni delle antiche radici culturali del comune toscano, quelle etrusche come quelle romane, quelle TORREmedioevali come quelle rinascimentali. Per i senesi il Palio rappresenta innanzitutto il sentimento di rivalsa di un popolo che, perduta la sua antica indipendenza nel XVI secolo, ha saputo conservare all'interno delle sue mura il suo spirito indomito ed il suo orgoglio.
Il Palio, oggi, è una delle manifestazioni popolari più rappresentative della cultura italiana, un momento di forti emozioni seguito da tutta la penisola profondo interesse. Il suo momento culminante è rappresentato dai 75 secondi di una delle gare equestri più avvincenti e insolite del mondo. La corsa tuttora ha in vigore alcuni regolamenti ratificati nel lontano 1644 e prevede che i fantini montino i loro cavalli senza sella, dandosi battaglia anche con colpi proibiti e astuzie di
TARTUCAogni genere. Non di rado, il visitatore che attraversa Piazza del Campo nei giorni lontani dal Palio si stupisce di come possa essere organizzata una corsa di cavalli al galoppo in un luogo così piccolo e dalla caratteristica forma a conchiglia, in un percorso piuttosto impegnativo con curve molto insidiose.
Il 2 luglio e il 16 agosto di ogni anno dieci delle diciassette Contrade in cui è suddivisa la città si sfidano per ottenere il Palio, un drappo di stoffa dipinto da illustri artigiani, che verrà custodito negli anni a venire. La città vive giorni scanditi da celebrazioni e rituali inerenti alla corsa, che non fanno che accrescere l'interesse nei suoi riguardi per chi la guarda da fuori e la tensione e
SELVAl'emozione per chi la vive da contradaiolo. Il sorteggio dei cavalli è uno dei momenti più importanti e attesi. Si guarda con trepidazione alle prove, dalle quali si può intuire quali sono i favoriti. Infine si celebra la corsa e la Contrada che ne esce vincitrice.
Oltre a questo ed alla suggestiva cornice che la città offre per fare da sfondo all'evento, il Palio di Siena offre anche lo spettacolo della "passeggiata storica". La corsa vera e propria è preceduta da un corteo variopinto e ricco di figuranti in costume d'epoca, con tamburini ed abili sbandieratori, nel quale si rende omaggio anche alle Contrade soppresse. Si rinnova così la sfida per aggiudicarsi il "Masgalano", il premio che va alla Contrada meglio rappresentata
PANTERAdurante il corteo.

 

La ''Mossa'' e la Gara

La ''Mossa'' e la Gara

HONDAUn sorteggio, un mese prima, stabilisce tre delle Contrade che vi partecipano, alle quali si sommano le sette che erano state escluse dal Palio precedente. Le escluse prendono comunque parte al corteo storico e si potranno consolare con il diritto di gareggiare nel successivo Palio.

Sempre un'estrazione a sorte, altrimenti detta "tratta", decide quale cavallo assegnare ad ogni Contrada. Da quel momento, il fantino ha solo quattro giorni di tempo per allenarsi e familiarizzare con il suo compagno di gara.
OCAQuella della partenza, detta anche "mossa" è una delle particolarità che rende la corsa del Palio di Siena unica nel suo genere. Nessuno infatti può sapere il momento preciso nel quale si darà il via alla gara. All'altezza del vicolo della Costarella dei Barbieri i primi nove fantini, sempre attraverso un sorteggio, vengono fatti allineare "ai canapi", ovvero devono schierarsi uno per volta all'interno di un'area delimitata da due enormi funi. È un'operazione complessa per numerose ragioni. Da un lato non sempre è facile convincere i cavalli ad entrare tra i canapi o rimanere fermi una volta che vi si sono sistemati. Gli animali si innervosiscono facilmente a stretto contatto con i loro simili. Molto più spesso sono gli stessi fantini, in particolar modo quelli NICCHIOche si considerano penalizzati dalla posizione sfavorevole o devono marcare stretta una Contrada rivale, che ritardano o ostacolano le operazioni. A quel punto il "mossiere", cui è affidato il difficile compito di gestire la partenza, può solo far ricominciare tutto da capo. Il decimo fantino entra invece di rincorsa nel momento che egli ritiene più opportuno e, di fatto, è colui che dà il via alla gara.
Seguono tre giri della piazza in cui fantini e cavalli si danno battaglia. Al termine di questi il cavallo che giunge prima al traguardo (nella stessa zona della partenza ma non sulla stessa linea) decreta quale Contrada potrà ricevere il Palio, o "cencio". Non di rado può accadere che
LUPAvinca un cavallo "scosso", ovvero privo del suo fantino, ma questo non è un problema. Secondo le regole del Palio è il cavallo che vince e poco importa se colui che lo monta viene disarcionato o decide liberamente di abbandonare la corsa. Una volta ricevuto il Palio, uno stendardo dipinto sorretto da un'asta dei colori della città, i contradaioli si recano in Provenzano (a luglio) o al Duomo (ad agosto) ed intonano un Te deum di ringraziamento prima di darsi ai festeggiamenti che dureranno per tutta la notte, in un tripudio di canti e di bandiere.

La passeggiata storica

LEOCORNO

   

ISTRICEIl colorito corteo storico che ha luogo immediatamente prima della corsa vera e propria è seguito con trepidazione da tutta la cittadinanza. Al termine della "passeggiata" verrà comunicato l'ordine di ingresso ai canapi. I senesi sapranno così l'ordine di partenza e il posizionamento del loro cavallo, se ai canapi o di rincorsa. È lì che si deciderà gran parte della corsa. La "passeggiata storica" è preceduta da una serie di operazioni preliminari compiute da ogni Contrada, dalla messa delle 8 di mattina, alla quale partecipano fantini e Capitani, alla "vestitura" dei giovani che dovranno accompagnare il corteo, fino alla benedizione del cavallo nella chiesa della Contrada.

La passeggiata storicaAlle 15 il "campanone" della Torre del Mangia annuncia il raduno del corteo presso il cortile del Podestà, da dove partirà per fare il suo ingresso nella Piazza del Campo alle 17.20 (se è luglio) o alle 16.50 (ad agosto). Sei mazzieri aprono la sfilata, seguiti dal Vessillifero a cavallo, che reca con sé l'insegna di Siena, detta la "Balzana". I tamburini scandiscono il ritmo del corteo e che procede con la sfilata delle insegne di città e castelli dell'antico territorio senese. Man mano si succedono varie figure, tutte precedute da Vessilliferi, fino all'arrivo dei Magistrati della Mercanzia. È qui che le insegne delle Contrade fanno il loro primo ingresso nella piazza. Successivamente compare il Paggio che porta con sé il "Masgalano", il premio che ogni anno viene assegnato alla Contrada meglio rappresentata ai due Palii da alfieri, tamburini e comparse.
A questo punto fanno il loro ingresso le Contrade in gara, nell'ordine stabilito dal sorteggio. Il fantino monta un grosso cavallo da parata, detto "Soprallasso", scortato da un palafreniere, ed indossa una
GIRAFFAtenuta da parata, mentre il cavallo da corsa, il più acclamato ed incitato dai suoi contradaioli è condotto dal Barbaresco. Successivamente entrano le Contrade non partecipanti e i sei cavalieri in rappresentanza di quelle soppresse.
Il corteo è chiuso dal Carroccio, protetto da fanti armati e da sei cavalieri in rappresentanza delle famiglie nobili senesi, che trasporta il tanto agognato Palio. Viene quindi dato il via alla "sbandierata" degli Alfieri. Da questa i contradaioli cercano di ricavare segnali e presagi su come potrà andare la corsa. Lo scoppio del mortaretto annuncia l'ingresso dei fantini, questa volta in tenuta da gara. Montando a pelo i loro cavalli, afferrano un "nerbo" ciascuno. Lo
DRAGOuseranno per spronare un cavallo o ostacolare l'avversario. La parola passa infine al "mossiere", ovvero colui che annuncia l'ordine di ingresso ai canapi, segretissimo fino a quel momento.

Le Contrade

Le Contrade

Labaro della Società della Giraffa eseguito nel 1932         Labaro della Società del Bruco         Labaro della Società della Lupa del 1879         Labaro della Società dell'Istrice         Labaro della Società dell'a Pantera

CIVETTASembra che sia intorno al 1200 che i senesi abbiano iniziato riunirsi in Contrade. È in occasione delle già citate "Cacce ai tori" che le Contrade e i loro simboli fanno la loro progressiva comparsa, anche se datarne con precisione la nascita è piuttosto difficile. Rappresentative di arti e mestieri, le Contrade sono circoscrizioni territoriali della città a scopo amministrativo, militare e ricreativo. A loro spetta l'obbligo di pagare le tasse, organizzare polizia e compagnie militari e svolgere altre funzioni di pubblica utilità Con il tempo si sono evolute ed hanno acquisito maggiore importanza quando Siena ha perso la sua indipendenza e si è rivolta alle sue istituzioni affinché custodissero lo spirito fiero ed indipendente della città, CHIOCCIOLAconservandone simboli e tradizioni.

A fine Duecento circa, se ne contano più di una sessantina, il cui numero scende vistosamente in seguito al calo demografico dovuto a guerre e pestilenze. La presenza di alcuni dei simboli storici è documentata nel 1499, quando alla "Cacciata" partecipano Aquila, Bruco, Civetta e Toro ed altre Contrade vengono menzionate. Gran parte di loro, sebbene nei nuovi confini tracciati nel 1729 e in alcuni casi con colori diversi, sono quelle che si contendono il Palio ai giorni nostri. Nel 1597, anno dell'ultima "Cacciata" se ne contano comunque ben ventitré, contro BRUCOle attuali diciassette. Ogni Contrada ha un'organizzazione autonoma, con un seggio presieduto da un Priore ed un Capitano che si occupa della gestione delle faccende inerenti alla corsa. All'interno del suo territorio dispone di una sede, un museo ed una chiesa, che non è sede di nessuna parrocchia, nella quale conserva i "cenci" conquistati ai vari Palii, costumi ed altri cimeli storici. Un senese alla nascita riceve due battesimi: uno come cristiano ed uno come contradaiolo. Prima che abitante di Siena è abitante della sua Contrada.
Le Contrade che si contendono il Palio sono diciassette: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre e
AQUILAValdimontone. Tale numero è stato decretato dall'emanazione del bando del 1729, con il qualele Contrade vedono ridotto il loro numero da ventitré a diciassette.
Le ultime sei "Soppresse" vengono ricordate durante il corteo storico, quando sei cavalieri con l'elmo abbassato sfilano con le insegne di Gallo, Leone, Orso, Quercia, Spadaforte e Vipera. La leggenda vuole che la loro soppressione fu dovuta ad una feroce contestazione nel 1675 nei confronti dell'assegnazione di una vittoria alla Lupa. Più probabilmente si parla di Contrade che, inattive negli anni, sono state inglobate dalle loro confinanti.

Le Origini del Palio

Le Origini del Palio

Come in molti altri casi, anche la corsa del Palio trae l'origine del suo nome dal premio, ovvero il pallium, un drappo di stoffa molto pregiata destinato alla Contrada vincitrice, che poteva poi usarlo per decorare la sua chiesa, arredarla o, in alcuni casi, venderlo per ricavarne una dote per le giovani spose.

Risalire lungo la storia di questa manifestazione vuole dire incontrare una realtà come quella antico-medievale, in cui in tutti i borghi e città si disputavano corse dei cavalli, giochi equestri e competizioni con altri animali, mutuate dalla cultura popolare classica. In riferimento a Siena, l'origine del Palio vero e proprio, secondo alcune fonti, potrebbe essere datata addirittura 1260, quando fu indetto per la prima volta in occasione delle celebrazioni per la vittoria nella battaglia di Montaperti. Altre fonti, più accreditate, collocano la genesi del Palio moderno nel 1594, quando i cittadini senesi, oppressi dall'occupazione fiorentina e spagnola, vollero celebrare il miracolo operato da Santa Caterina. Un soldato spagnolo che voleva sparare su di una Pietà, che secondo la leggende era stata posta tre secoli prima dalla Santa nel tabernacolo che la ospitava, morì per l'esplosione del suo archibugio senza riuscire nel suo intento.
In realtà ci troviamo di fronte ad un processo storico assai più complesso e non facilmente spiegabile attraverso singoli episodi, che riguarda l'evoluzione del ruolo delle Contrade nella città di Siena. La formazione delle Contrade con alcuni dei nomi che oggi conosciamo è fatta risalire alle "cacce dei tori" e alle successive "bufalate", durante le quali i contradaioli più intraprendenti si sfidavano a cavallo di bufale. Queste manifestazioni popolari si affiancavano alle gare indette dai nobili, i cosiddetti palii alla lunga, che si svolgevano lungo le strade della città o nei rioni. Il declino progressivo della Repubblica Senese, sancito dall'occupazione fiorentina e spagnola del 1555, sposta definitivamente l'attenzione dei cittadini dalle vicende esterne a quelle interne. È probabilmente intorno a quest'epoca che le Contrade diventano protagoniste della storia della città e la competizione tra loro inizia ad assumere quelle connotazioni che hanno poi dato origine al Palio così come lo conosciamo oggi.

Storia del Palio

Storia del Palio

Il 15 agosto del 1581 la Contrada dell'Aquila organizza un Palio con i cavalli al quale per la prima volta partecipano le Contrade. Il 1597 sembra essere l'anno del primo palio alla tonda, quello corso introno a Piazza del Campo.

Nel 1650 viene corsa l'ultima "Bufalata" e il palio alla tonda si stabilizza come iniziativa principale delle Contrade, ben distinta dalle corse alla lunga degli aristocratici. Nel 1689 il Palio viene per la prima volta ripetuto per una seconda volta dalla Contrada dell'Istrice, che per celebrare la vittoria ne indice uno per lo stesso giorno. Di lì a poco nasce il Palio dell'Assunta, che viene svolto il 16 agosto anziché il 15, giorno nel quale si era sempre svolto tradizionalmente il palio alla lunga. Solo dal 1699, invece, viene istituita la "tratta" a sorte dei cavalli.
Risale invece al 1720 la decisione di far correre solo dieci Contrade per volta, in seguito ad alcuni gravi incidenti. Fino al 1727 le contrade riconosciute sono numerose, ma solo sedici prendono parte al Palio. Due anni dopo un'apposita Commissione presenta il rapporto dal quale prende spunto il Bando sulla "Nuova divisione dei confini tra le Contrade", fortemente voluto da Violante Beatrice di Baviera, governatrice della città. Grazie ad esso il numero delle Contrade sale a diciassette dai confini ben stabiliti, che possono tutte contare in un numero uguale di abitatori. Al giorno d'oggi tale bando sussiste ancora e non è mai stato né abrogato né modificato.
Nel XIX secolo la storia del Palio si arricchisce di nuovi connotati, in linea con il processo di unificazione dell'Italia che avrà luogo dalla metà del secolo in poi. Già dal 1848 i senesi non fanno mancare il loro appoggio alla causa dell'unità d'Italia. Forti dal punto di vista istituzionale e dal profilo economico ormai consolidato, le Contrade fondano società di mutuo soccorso che ben presto prestano la propria attenzione alle vicende extra-cittadine. Così nel 1848, nel '59 e nel '66, in occasione delle guerre d'indipendenza, il Palio viene sospeso e le Contrade si preoccupano di raccogliere soldi e provviste per i soldati. Oppure, nel 1893 organizzano proteste per scongiurare la chiusura dell'Università degli Studi. Il Palio non è rimasto indifferente nemmeno alla tragedia delle due guerre mondiali, quando subisce altre sospensioni, alle quali seguono Palii straordinari che ne celebrano la fine.

- TERMINOLOGIA PALIESCA -
Dizionario dei termini o dei modi di dire


Alfiere: Colui che nella Comparsa del Corteo Storico ha il compito di giostrare con la bandiera.

Alleata: Contrada amica.

Alzata: Figura che compie l’alfiere durante la sbandierata. Consiste nell’arrotolare la seta intorno all’asta e volteggiare in alto la bandiera che, essendo l’asta munita di piombo, ricadrà perpendicolarmente.

Andazzo: Il modo in cui vanno le cose, in genere inteso in modo pessimistico, del tipo: "è un brutto andazzo...".

A pelo: Cavalcare senza l'ausilio della sella, come ad esempio nel Palio.

Balzana: Così è chiamato l’emblema della città di Siena. Bianco e nero.

Bandiera: Il vessillo della Contrada. La bandiera si divide in due parti: l’«asta», munita di piombo terminale per provocarne la caduta verticale successivamente all’alzata e la «seta» (cioè il panno, per lo più di materiale assai pregiato, recante l’emblema della Contrada).

Benedizione del cavallo: Accade nella chiesa di Contrada alle 15/15.30 del giorno del Palio, è l’unica occasione nella quale un animale viene accolto e benedetto in una chiesa.

Baratto: Figura che compiono due alfieri durante la sbandierata. I due alfieri compiono l’alzata individuale, ma fanno scambiare in alto le loro bandiere, riprendendo poi l’uno la bandiera dell’altro.

Barbaresco o barberesco: Assistente del cavallo destinato a correre il Palio. Da non confondere col fantino.

Barbero: Il cavallo che prende parte alla corsa del Palio, ma anche pallina di legno o di terracotta, dipinta (in genere a mano) con i colori delle Contrade.

Bercio: Urlo.

Beverone: Miscela di caffeina e zuccheri che veniva data tanti anni fa ai cavalli prima della corsa, oggi non ne rimane praticamente traccia.

Bombolone: Ottimo cavallo.

Boncitto: Buono.

Bordello: Giovane che si distingue nei giorni di Palio per dimostrare la propria passione contradaiola.

Braccialetto: Torcia elettrica o ad olio che si usa per illuminare i rioni senesi in occasione di feste.

Brenna: Cavallo fiacco, brocco.

Bufalate: Tornei di bufale che i senesi eseguivano fino alla fine del '600.

Camerlengo: Chi ha in custodia il denaro della Contrada.

Campanina: La campanella che si trova nell’oratorio della Contrada che annuncia la vittoria del Palio suonando insistentemente per tutta la serata della festa. Anche classico oggetto di terracotta, recante i colori delle Contrade, che si acquista nell’annuale festa di Santa Lucia il 13 dicembre.

Campanone: Vedere Sunto.

Canape: La grossa fune davanti alla quale il mossiere cerca di tenere allineati i cavalli per la mossa delle prove e del Palio.

Càntero: Vaso da notte.

Capitano: Il rappresentante della Contrada che la regge e l'amministra nei giorni del Palio e prepara, con il suo staff, le strategie della corsa. Può essere anche di sesso femminile.

Cappotto: Vincere il Palio a luglio e ad agosto dello stesso anno.

Carriera: La corsa dei cavalli per la disputa del Palio.

Carroccio: Il carro trainato da buoi, simbolo della libertà comunale che chiude il corteo storico trasportando il «Cencio».

Casato: La curva in salita della Piazza che precede l'arrivo. Dalla «bocca del casato» entra in Piazza anche il corteo Storico.

Cavalli: «Dare i cavalli», assegnare mediante pubblico sorteggio, i cavalli alle Contrade che prenderanno parte alla corsa del Palio.

Cencio: Il drappellone di seta dipinto, che costituisce il premio per la vittoria della corsa.

Chiarina: Antica tromba di lunga foggia che serve per segnalare i vari avvenimenti.

Citto: Ragazzo, ma anche fidanzato non ufficiale

Comparsa: L’insieme dei figuranti della Contrada.

Contradaiolo: Colui che appartiene alla Contrada.

Cordellina: Accordo illecito fra un gruppo di persone tramato a danni di altri.

Cuffia: Nella simbologia del Palio, chi porta la cuffia è la Contrada che dal maggiore numero di anni non vince il Palio.

Daccelo!: Cosa gridano i contradaioli quando sotto al palco dei Capitani chiedono di ricevere il Palio.

Dare la mossa: Quando la Contrada di rincorsa raggiunge il Verrocchino.

Dirigenza: Il gruppo di contradaioli che dirige la Contrada.

Drappellone: Il dipinto che viene offerto alla Contrada vincitrice.

Duce: Il principale figurante della comparsa della Contrada.

Entrone: Il grande cortile del Palazzo Comunale da cui escono i cavalli delle dieci Contrade che prendono parte al Palio.

Estrazione: Quando si tirano a sorte le Contrade che correranno il Palio.

Extra-moenia: Che è fuori dalle mura cittadine.

Fare buio: Quando un mossa è troppo lunga.

Fare la masa Strofinare velocemente le nocche delle mani sul cuoio capelluto di qualcuno.

Fare pulito: Passaggio degli addetti alla pulizia della pista prima delle prove e del Palio.

Fazzoletto: Foulard che viene legato al collo dai contradaioli e segnala l’appartenenza ad una Contrada.

Fiancare: Atto compiuto dai fantini per far partire i cavalli.

Filusè: Gioco fatto in Contrada con i bicchieri capovolti... chi sbaglia, beve!

Figurino: Figurante nella Comparsa della Contrada.

Fitticchiume: Persone o cose ammucchiate in uno spazio ristretto.

Fogata: Improvvisa azione con cui ci si slancia contro qualcuno.

Fottìo: Grande quantità.

Ganzo: Persona furba e simpatica.

Gazzilloro: Contadino.

Gotto: Bicchiere di vino.

Gualdrappa: Drappo che pende dalla schiena del cavallo durante le parate.

Imperiale: Titolo attribuito alla Contrada della Giraffa.

Impiastro: Persona noiosa e molesta.

Infamona: Titolo dato popolarmente alla Contrada dell’Oca.

Lezzo: Persona nervosa, intrattabile.

Locco: Tonto, stupidello.

Lotro: Ingordo.

Maestro di Campo: Specie di regista che durante il corteo storico delle Contrade, coadiuvato dai Rotellini di Palazzo, regola lo svolgimento della Passeggiata Storica.

Magistrato delle Contrade: Massimo consesso costituito dai Priori delle 17 Contrade.

Mangia: Vedere Torre del Mangia.

Mangino: Colui che a nome della Contrada, compie insieme al Capitano i negoziati (o partiti) con le altre Contrade alla vigilia della corsa del Palio.

Maria Mater Gratie: Canto di omaggio alla Madonna fatto dai contradaioli in occasione del giro annuale nelle chiese delle consorelle. Viene anche intonato dopo la vittoria del Palio.

Masgalano: Dono che viene assegnato alla comparsa più affiatata e ben vestita durante la Passeggiata Storica del Palio. Ha origine Spagnola: «mas galan» che significa il più elegante.

Materassi: S'intendono quelli appesi verticalmente a San Martino al fine di attutire gli urti dei cavalli e dei fantini.

Mazziere: Personaggio che prende parte allo storico Corteo delle Contrade.

Mi'!: Abbreviazione di mira.

Mira!: Guarda!.

Moccolare: Bestemmiare.

Monta: Il fantino che cavalca il cavallo per le prove e il Palio.

Mortaretto: (Popolarmente detto Mortaletto) piccola e rumorosa bomba cartacea al cui sparo le dieci Contrade che prendono parte al Palio escono dall’entrone del Palazzo Pubblico e si avviano alla mossa. Tre colpi di mortaretto annunciano la vittoria del Palio.

Mossa: Luogo in cui le dieci Contrade che corrono il Palio convengono per la partenza.

Mossiere: Colui a cui è devoluto il difficile incarico di allineare i cavalli tra i canapi della mossa per dare il via alla corsa del Palio, una volta entrato il cavallo di rincorsa.

Nazzicare: Frugare.

Nerbo: Tendine di bue essiccato con cui i fantini si colpiscono reciprocamente e incitano il proprio cavallo.

Nerbo Legato: Accordo tra Contrade sul comportamento da tenere vicendevolmente durante la corsa. Da osservare rigorosamente specie tra i canapi, pena la squalifica (Contrario: nerbo sciolto).

Nocchino: Colpo dato con le nocche di una mano sulla testa, in atteggiamento comunque scherzoso e non aggressivo.

Nobile: Titolo attribuito alle Contrade di: Aquila, Bruco, Nicchio, Oca.

Nonna: Come è chiamata la Contrada su cui grava la cuffia, cioè che non vince il Palio da maggior tempo.

Otto: Giro base di bandiera dell’alfiere.

Palcaiolo: Proprietario dei palchi.

Palchi: Strutture di legno e ferro, montate intorno alla Piazza del Campo dove possono sedere, a pagamento, gli spettatori.

Palio: Il dipinto che viene offerto alla Contrada vincitrice, sormontato da un piatto d'argento.

Palio dei barberi: Gioco che viene eseguito con delle bilie dipinte con i colori delle Contrade, che si svolge su una pista in discesa.

Parata: Fantino che chiude la strada ad un'altra Contrada.

Partiti: Accordi segreti che i Mangini e il Capitano, fanno durante la vigilia del Palio, allo scopo di creare alleanze a favore o a danno delle Contrade antagoniste.

Passare da Busseto: Essere stato picchiato.

Passeggiata storica: Il corteo che precede la corsa del Palio.

Passo della Diana: Il nome del tempo scandito dal tamburo.

Pelo: vedere a pelo.

Pettone: Persona che si fa grande quando sa di avere le spalle coperte.

Piatto: Gran piatto d’argento massiccio posto sulla parte alta del drappellone del Palio. Vi è poi la cosidetta «Cena del piatto» a cui prendono parte i contradaioli della Contrada che ha vinto il Palio. Capotavola è il cavallo vincitore, col fantino e i maggiorenti.

Piombo: Parte terminale dell'asta della bandiera che favorisce la caduta perpendicolare della stessa dopo il lancio.

Poro: Povero.

Priora: Titolo attribuito alla Contrada della Civetta.

Priore: Colui che regge la Contrada per tutto l’anno, controllandone le attività e le manifestazioni.

Prove: Sono sei ed iniziano la sera della tratta, e si concludono la mattina del Palio. Servono ad abituare i cavalli e fantini alla Piazza.

Prove notturne: Si svolgono alle prime luci dell'alba, due giorni prima della tratta, per verificare le condizioni dei cavalli.

Pugna: Antico gioco senese che si svolgeva nella Piazza del Campo. Si trattava di un pugilato a mani nude e altri oggetti contundenti che generò feriti e persino morti.

Punto: Nessuno.

Rincorsa: Delle dieci Contrade che corrono il Palio nove vengono allineate dal mossiere tra i canapi, mentre la decima, (detta rincorsa) che resta fuori, ha il compito di dare la partenza superando al galoppo il Verrocchino.

Ringollata: Vincere il Palio a brevissima distanza di tempo dall'ultima vittoria dell'avversaria.

Rione: Il territorio della Contrada.

Ripurgato: Contradaiolo che ha visto vincere la Contrada avversaria oppure che, pur con un ottimo cavallo, non ha vinto il Palio.

Rivenduto: Contradaiolo che ha cambiato Contrada.

Rotellini di Palazzo: Personaggi che compaiono nella Passeggiata Storica. Agli ordini del Maestro di Campo collaborano al buon ordine della sfilata.

Salva: Accordo fra Capitani che si ripromettono vicendevolmente del denaro in caso di vittoria.

San Martino: Curva di 95° in discesa: la più difficile da affrontare. Sulla sinistra si trovano i materassi atti a proteggere cavalli e fantini in caso di caduta.

Sbandierata: Il gioco delle bandiere delle diciassette Contrade. Durante il corteo storico è compiuta dall’alfiere.

Scangeo: Scandalo, confusione.

Sciabordito: Tonto, rintontito, dalla testa vuota dove l'acqua vi sciaborda dentro.

Sciapo: Insipido, ma può riferirsi anche a una persona.

Scosso: Il cavallo che durante la corsa del Palio continua a correre dopo aver disarcionato il fantino. La vittoria è valida anche se il cavallo arriva scosso.

Seggio: Il Consiglio della Contrada.

Sfaragliata: Rissa fra Contrade.

Sgabelli: Contrade che si prestano a fare il gioco di altre.

Signori del brio: Deputazione di nobili cittadini senesi che veniva eletta dal popolo per finanziare e sovraintendere alla buona riuscita del Palio. Tale deputazione oggi è chiamata «Deputati della Festa» e non finanzia più la manifestazione.

Società: Luogo d'incontro dei contradaioli durante l’anno.

Soprallasso: Cavalcatura montata dal fantino della Contrada durante la Passeggiata Storica. Ciò è per non affaticare il barbero che dovrà dopo poco correre il Palio.

Soppresse: Sei sono le Contrade che furono soppresse: Gallo, Leone, Orso, Quercia, Vipera e Spadaforte.

Soverchiare: Superare per abilità e fortuna un’altra Contrada.

Sovrana: Titolo attribuito alla Contrada dell'Istrice.

Spennacchiera: Oggetto fatto di stoffa con i colori della Contrada che viene posto sulla fronte del cavallo.

Spiegare: Aprire le bandiere per fare omaggio e sbandierare.

Staff Palio: Il gruppo di contradaioli che decide le strategie di corsa col Capitano.

Stamburata: Suono del tamburo che accompagna gli alfieri.

Stecconato: Delimitazione della pista, fatto di legno e colorato di grigio.

Stianto: Colpo improvviso particolarmente forte.

Straordinario: Palio che viene corso in occasioni speciali.

Sunto: Il campanone dalla Torre del Mangia.

Te Deum: Nome impropriamente dato al canto di ringraziamento "Maria Mater Gratiae" (vedere sopra).

Tegame: Ragazza assai brutta.

Tondino: Serie di giri effettuati prima di entrare fra i canapi, per alleggerire un po' la tensione.

Tratta dei cavalli: Parata dei cavalli che sono stati ammessi dai veterinari del Comune a partecipare alla selezione per i 10 che correranno il Palio. Tutti vengono provati, per verificarne l'adattabilità e le condizioni fisiche. I non idonei vengono scartati. Si compie la mattina del 29 giugno e del 13 agosto.

Torre del Mangia: L’alta torre che sovrasta il Palazzo Comunale di Siena.

Tritello: Caduta multipla con ammucchiata e danni gravi.

Trofea: Sbornia.

Trombone: Ottimo cavallo.

Tufo: Miscela di terra che ricopre l'anello della pista, per favorire la corsa dei cavalli. Viene messa un giorno prima delle prove e tolta il giorno dopo la corsa del Palio.

Turbina: Sbornia.

Verrocchio: La postazione dove trova posto il mossiere nonchè il meccanismo della mossa.

Verrocchino: Lo strumento che tiene teso il secondo canape (posteriore).

Zizzola: Freddo intenso.

Zucchino: L’elmetto con i colori della Contrada di cui sono dotati i fantini, per proteggersi dalle cadute e dalle nerbate inferte dagli avversari.

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